Messianic time. Redemption and memory in Walter Benjamin
Abstract
In Walter Benjamin the epistemological structure of the “concept of history”, which presents itself in a
monadic dialectical image, is characterized by a non-linear, non-progressive but intensive and ideal temporal dimension,
in which the cognitive concept and the idea (of the good, of justice, of liberty) characterized by totality and eternity
coincide. Here emerges the link between the theological realm—transcendental and ideal but secretly active in the
immanence of redemption—and the immanent setting of the political. In fact, in a fleeting moment, the redeemed past
renders the fulfilment of messianic time, the Reign of God, and provides the occasion and direction for praxis, for a
revolutionary action that is messianic and theologically motivated, striving toward the construction of a classless society.
Political action is rendered possible specifically by its link to the past, by the cognitive capacity of the historical materialist
to recuperate forgotten moments and make them explode, and to fuel the destructive, liberatory power of the oppressed
class (the subject, like the historian, of historical knowledge)
La struttura gnoseologica del “concetto di storia”, che si presenta in una immagine dialettica monadica, è
caratterizzata da una dimensione temporale non lineare e progressiva ma intensiva, ideale, in cui coincidono il concetto
conoscitivo e l’idea (del bene, della giustizia), caratterizzata da totalità e eternità. Emerge qui il legame tra l’ambito
teologico, trascendente e ideale ma segretamente attivo nell’immanenza della redenzione e del riscatto, e l’ambito
immanente del politico. Infatti il passato riscattato e redento rende presente in un momento fugace il tempo messianico,
compiuto, del Regno di Dio e dà l’occasione e la direzione per la prassi, per l’azione rivoluzionaria, messianica e motivata
teologicamente, tesa verso la costruzione della società senza classi. L’azione politica è resa possibile proprio dal legame
con il passato, dalla capacità conoscitiva dello storico materialista di recuperare e far esplodere momenti dimenticati e di
alimentare la forza distruttiva e liberatoria della classe oppressa (il soggetto, come lo storico, della conoscenza storica)
attraverso l’immagine degli avi asserviti, senza proiettare la liberazione, come fa la socialdemocrazia, in un futuro infinito.
Keywords
Full Text:
PDFDOI: http://dx.doi.org/10.12869/TM2022-3-02
Refbacks
- There are currently no refbacks.
ISSN 2282-0043 - Registered at the Court of Rome on Nov. 8, 2012, no. 305/2012
All articles are © Europa Ricerca Onlus