Come una nave senza capitano e senza bussola: gli ebrei di Salonicco nei campi nazisti e dopo la liberazione* Without a compass: Salonika Jews in Nazi Concentration Camps and later
Abstract
Durante la Shoah, la più grande comunità sefardita del mondo a Salonicco fu quasi completamente distrutta. Nonostante il loro numero limitato rispetto a quello degli ebrei ashkenaziti, gli ebrei di Salonicco, inizialmente deportati ad Auschwitz Birkenau e a Bergen Belsen, affrontarono tutte le esperienze più difficili e furono inviati in molti campi della Polonia occupata e della Germania. Questo articolo esplora, attraverso i documenti d'archivio ed un ampio esame delle testimonianze, le direzioni geografiche delle loro deportazioni. Vengono esaminate anche le coordinate storiche e le caratteristiche peculiari degli ebrei di Salonicco che hanno influenzato le loro destinazioni e l'itinerario che sono stati costretti ad affrontare.
During the Holocaust, the largest Sephardi community in the world in Saloniki was almost completely destroyed. Despite their limited number in comparison with that of Ashkenazi Jews, the Salonika Jews, initially deported to Auschwitz Birkenau and Bergen Belsen, went through all the hardest experiences and were sent to many camps in occupied Poland and Germany. This article explores, through the archival documents and the testimonies, the geographical directions of their deportations. It also analyzes the historical coordinates and the Salonika Jews’ peculiar features which affected their destinations and the itinerary they were forced to cope with.
Keywords
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PDFDOI: http://dx.doi.org/10.12869/TM2021-3-02
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ISSN 2282-0043 - Registered at the Court of Rome on Nov. 8, 2012, no. 305/2012
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